Pagine

sabato 15 febbraio 2014

Caro Hitchcock senza Dior non recito

Il successo iniziò a percepirlo nel 1947, quando conobbe la donna della porta accanto: Marlene Dietrich. "Tian" (come lo chiamavano i suoi amici) era molto giovane e aveva bisogno di un trampolino di lancio per far breccia a milioni di donne che, di lì a poco avrebbero indossato i suoi meravigliosi capi. In effetti Marlene era la sua vicina di casa in Avenue Montaigne a Parigi e si erano conosciuti tramite un amico in comune, Jean Cocteau. Tian la pregò di partecipare a quella prima sfilata e fu subito colpo di fulmine. La diva acquistò così tanti abiti di Dior da diventarne la prima testimonial. 

Marlene Dietrich


Marlene Dietrich

No Dior, no Drietrich” era stata la clausola contrattuale imposta dall’attrice tedesca per Paura inpalcoscenico di Alfred Hitchcock. Se i costumi non erano disegnati da Tian, lei non avrebbe recitato. Marlene si era innamorata di questa moda composta da gonne ampie e giacchini – corpetto. 

Marlene Dietrich


L’allora direttrice di Harpe’s Baazar, Carmel Snow lo definì 
new look , un nuovo stile che restituiva alle donne la percezione di una moda sontuosa, liberata dalla bellica rigidezza.
Marlene Dietrich è stata la prima di una lunga serie di attrici, principesse e artiste che hanno fatto del couturier lo stilista personale. Il libro Stars in Dior di Jerome Hanover (ed. Rizzoli International, pp. 248, euro 45) è un omaggio a quelle donne. Da Grace Kelly a Ingrid Bergman, da Natalie Portman a Nicole Kidman, come Dietrich, furono molte le attrici che vollero sul set solo abiti firmati Dior. 



Natalie Portman