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martedì 17 marzo 2015

La vita a colori di Lilly Pulitzer


Stampe ideate da Lilly Pulitzer

Se leggeste l’articolo che mi ha invogliato a parlare della vita di questa donna non credereste ai vostri occhi perché vi sembrerebbe un’autentica favola. Già dal cognome che porta, dovreste capire che importanza ha avuto soprattutto durante gli anni 60 in America, ma lei, ha fatto tutto da sola. Allora seguitemi alla scoperta della caleidoscopica vita di Lilly Pulitzer.
Nasce il 10 Novembre 1931 in una famiglia molto mondana  a Roslyn, un quartiere chic di New York.  Frequenta le scuole più prestigiose fino ad arrivare al Finch College che lascerà dopo un solo semestre preferendo abbracciare la vita. Nel 1950 scappa (detto da lei) con Peter Pulitzer, nipote dell’editore Joseph  e vanno a vivere a Palm Beach, in Florida, totalmente diversa da quella che si conosce oggi.


<< In estate era una città fantasma, morta, sono un paio di negozi restavano aperti>>. Fanno una vita da sballo (lasciatemi passare il termine), danno party, ballano, cantano, tutto molto easy, senza fronzoli e tutta Palm Beach va da loro: i van der Kamp, i Doubleday, i Drexel.  Lilly, però, inizia a farsi delle domande:
<< Non ero matura, tutti decidevano per me>>. Così  decide di prendere appuntamento alla clinica più famosa  della città in fatto di esaurimento nervoso. Il dottore la visita, le dice che non ha niente e conclude dicendo << Lei ha solo bisogno di darsi da fare >>. Quelle parole sono la chiave di volta per Lilly.

Lilly da giovane 

<< Mio marito aveva degli aranceti a Fort Pierce. Volava la tutte le mattine e alla sera tornava con delle buste di arance. Io con la mia station wagon le andavo a vendere. Mi piaceva ma Peter mi disse che non poteva più darmele, le avrei dovute comprare>>.  Detto fatto,  apre un negozio di spremute nella storica via Mizner di Palm Beach vicino ad un negozio di fiori e una panetteria.  L’ambiente è piacevole, circondato da buganvillee e gli amici si fermano, chiacchierano, si dissetano mentre Lilly lavora. << Ma la sera ero coperta di macchie arancioni >>. Trova subito una soluzione: un tessuto dello stesso colore e si fa confezionare 12 vestiti di quel nuances.



Vi ricordate in che periodo storico vi ho portato? Siamo negli anni ’60, Kennedy è da poco stato eletto Presidente degli  Stati Uniti  e Jackie è la First Lady. Proprio loro vanno a trovare Lilly a Palm Beach e per l’occasione, Jackie si mette uno dei suoi vestiti. Tutta l’America se ne innamora. Lilly diventa stilista. La sua moda diventa un immediato linguaggio per coloro che vanno in vacanza, che vogliono esprimere le joie de vivre e che non vogliono pensieri.  Lilly è un’antesignana della moda hippy e proprio i suoi vestiti compaiono nella rivista Life. A fine anni 70 ha 31 negozio che commercializzano con il suo nome.


Parallelamente Lilly alleva i suoi tre figli, Peter, Liza e Minnie e li educa senza fargli mai dimenticare le due parole d’ordine: non cucinare in maniera intelligente e non fare esperimenti sugli ospiti. Suo marito possiede una barca a vela e lei la utilizza per andare alle Bahama e vedere il sole tramontare e sorgere. I suoi sport preferiti sono il golf e il tennis.  << Se sapete praticarli, verrete invitati ovunque. E se avete occhio, capirete più delle persone grazie al golf che lavorando con loro per un anno>>.


Non disperatevi se non siete soci di un club, perché il suo consiglio è quello di andare a fare un picnic sull’erba utilizzando tovaglie di lino o organizzare un brunch a casa propria che coincida con le finali di Wimbledon.
Lilly è una donna ecclettica, che mixa tanti stili diversi senza eccedere. E’ una assidua frequentatrice dei mercati delle pulci inglesi e americani e si diverte a scovare anticaglie o incredibili tesori da poter poi riutilizzare per azioni più comuni.


Nel 1969 divorzia dal Signor Pulizter e si sposa con un proprietario di alberghi. Nel 1984 è costretta a chiudere la sua azienda ritirandosi nella sua amata Palm Beach con la compagnia dei suoi nove nipoti. Ma ecco una svolta che sopraggiunge nel 1992 quando due finanziatori rilevano il marchio e danno nuova linfa. E Lilly?

Lei è scomparsa due anni fa ma ha sempre sostenuto che ricercava colori meno impeccabili: << Pensare che è iniziato tutto perché non volevo più macchie sul mio grembiule bianco...>>. 

Lilly Pulitzer


La Pinta*





Immagini prese da: 
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1 commento:

  1. fantastiche queste stampe, le adoro! I colori sono i miei preferiti, esprimono gioia e mettono allegria. Bel post <3

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