Vi siete mai chiesti se per mezzo dell'acqua si può suonare? Al di là della fisica e dei calcoli astrusi, un gruppo francese si è fatto conoscere attraverso l'espediente di suonare con l'acqua.
Ciò può avvenire con l'hydraulophone, una specie di flauto che suona con il contatto delle dita che fermano i getti d'acqua, creato da Steve Mann e Ryan Janzen. Il più grande del mondo si trova all'Ontario Science Centre di Toronto (Canada).
Ma anche con le inseparabili pinne, fucile e occhiali (come cantava il caro Vianello) si può fare molto di più che nuotare; ad esempio si possono far risuonare fiumi, laghi, persino piscine facendosi aiutare con le mani che percuotono l'acqua utilizzando la tecnica "splash", creando onde e strutture ritmiche o utilizzando strumenti auto-prodotti come hanno fatto gli Aquacoustique. Il trio francese si presenta al pubblico immerso fino alle spalle nella piscina suonando pinne, innafiatoi, percussioni costruite con i calebasse, grandi frutti africani utilizzati per creare strumenti musicali. Il gruppo è formato da Jean- Philippe Carde, leader della band, inventore e compositore, Nicolas Pujos al sax waterproof e alle mani e infine Stephane Grateau, alle percussioni.