Il successo iniziò a percepirlo nel 1947, quando conobbe la donna della porta accanto: Marlene Dietrich. "Tian" (come lo chiamavano i suoi amici) era molto giovane e aveva bisogno di un
trampolino di lancio per far breccia a milioni di donne che, di lì a poco avrebbero indossato
i suoi meravigliosi capi. In effetti Marlene era la sua vicina di casa in
Avenue Montaigne a Parigi e si erano conosciuti tramite un amico in comune,
Jean Cocteau. Tian la pregò di partecipare a quella prima sfilata e fu subito
colpo di fulmine. La diva acquistò così tanti abiti di Dior da diventarne la
prima testimonial.
Marlene Dietrich |
Marlene Dietrich |
“No Dior, no Drietrich” era stata la clausola contrattuale
imposta dall’attrice tedesca per Paura inpalcoscenico di Alfred Hitchcock. Se i costumi non erano disegnati da Tian, lei non avrebbe recitato. Marlene si era
innamorata di questa moda composta da gonne ampie e giacchini – corpetto.
Marlene Dietrich |
L’allora
direttrice di Harpe’s Baazar, Carmel Snow lo definì
new look , un nuovo stile
che restituiva alle donne la percezione di una moda sontuosa, liberata dalla bellica
rigidezza.
Marlene Dietrich è stata la prima
di una lunga serie di attrici, principesse e artiste che hanno fatto del couturier lo stilista personale. Il
libro Stars in Dior di Jerome Hanover
(ed. Rizzoli International, pp. 248, euro 45) è un omaggio a quelle donne. Da
Grace Kelly a Ingrid Bergman, da Natalie Portman a Nicole Kidman, come
Dietrich, furono molte le attrici che vollero sul set solo abiti firmati Dior.
Natalie Portman |