Stampe ideate da Lilly Pulitzer |
Se leggeste l’articolo che mi ha
invogliato a parlare della vita di questa donna non credereste ai vostri occhi
perché vi sembrerebbe un’autentica favola. Già dal cognome che porta, dovreste
capire che importanza ha avuto soprattutto durante gli anni 60 in America, ma
lei, ha fatto tutto da sola. Allora seguitemi alla scoperta della
caleidoscopica vita di Lilly Pulitzer.
Nasce il 10 Novembre 1931 in una
famiglia molto mondana a Roslyn, un
quartiere chic di New York. Frequenta le
scuole più prestigiose fino ad arrivare al Finch College che lascerà dopo un
solo semestre preferendo abbracciare la vita. Nel 1950 scappa (detto da lei)
con Peter Pulitzer, nipote dell’editore Joseph
e vanno a vivere a Palm Beach, in Florida, totalmente diversa da quella
che si conosce oggi.
<< In estate era una città
fantasma, morta, sono un paio di negozi restavano aperti>>. Fanno una
vita da sballo (lasciatemi passare il termine), danno party, ballano, cantano,
tutto molto easy, senza fronzoli e tutta Palm Beach va da loro: i van der Kamp,
i Doubleday, i Drexel. Lilly, però,
inizia a farsi delle domande:
<< Non ero matura, tutti
decidevano per me>>. Così decide
di prendere appuntamento alla clinica più famosa della città in fatto di esaurimento nervoso.
Il dottore la visita, le dice che non ha niente e conclude dicendo << Lei ha solo bisogno di darsi da fare >>.
Quelle parole sono la chiave di volta per Lilly.
Lilly da giovane |
<< Mio marito aveva degli
aranceti a Fort Pierce. Volava la tutte le mattine e alla sera tornava con
delle buste di arance. Io con la mia station wagon le andavo a vendere. Mi
piaceva ma Peter mi disse che non poteva più darmele, le avrei dovute
comprare>>. Detto fatto, apre un negozio di spremute nella storica via
Mizner di Palm Beach vicino ad un negozio di fiori e una panetteria. L’ambiente è piacevole, circondato da
buganvillee e gli amici si fermano, chiacchierano, si dissetano mentre Lilly
lavora. << Ma la sera ero coperta di macchie arancioni >>. Trova
subito una soluzione: un tessuto dello stesso colore e si fa confezionare 12
vestiti di quel nuances.
Vi ricordate in che periodo storico
vi ho portato? Siamo negli anni ’60, Kennedy è da poco stato eletto Presidente
degli Stati Uniti e Jackie è la First Lady. Proprio loro vanno a
trovare Lilly a Palm Beach e per l’occasione, Jackie si mette uno dei suoi
vestiti. Tutta l’America se ne innamora. Lilly diventa stilista. La sua moda
diventa un immediato linguaggio per coloro che vanno in vacanza, che vogliono
esprimere le joie de vivre e che non vogliono pensieri. Lilly è un’antesignana della moda hippy e
proprio i suoi vestiti compaiono nella rivista Life. A fine anni 70 ha 31 negozio che commercializzano con il suo
nome.
Parallelamente Lilly alleva i suoi
tre figli, Peter, Liza e Minnie e li educa senza fargli mai dimenticare le due
parole d’ordine: non cucinare in maniera intelligente e non fare esperimenti
sugli ospiti. Suo marito possiede una barca a vela e lei la utilizza per andare
alle Bahama e vedere il sole tramontare e sorgere. I suoi sport preferiti sono
il golf e il tennis. << Se sapete
praticarli, verrete invitati ovunque. E se avete occhio, capirete più delle
persone grazie al golf che lavorando con loro per un anno>>.
Non disperatevi se non siete soci
di un club, perché il suo consiglio è quello di andare a fare un picnic
sull’erba utilizzando tovaglie di lino o organizzare un brunch a casa propria
che coincida con le finali di Wimbledon.
Lilly è una donna ecclettica, che
mixa tanti stili diversi senza eccedere. E’ una assidua frequentatrice dei
mercati delle pulci inglesi e americani e si diverte a scovare anticaglie o
incredibili tesori da poter poi riutilizzare per azioni più comuni.
Nel 1969 divorzia dal Signor Pulizter
e si sposa con un proprietario di alberghi. Nel 1984 è costretta a chiudere la
sua azienda ritirandosi nella sua amata Palm Beach con la compagnia dei suoi
nove nipoti. Ma ecco una svolta che sopraggiunge nel 1992 quando due
finanziatori rilevano il marchio e danno nuova linfa. E Lilly?
Lei è scomparsa due anni fa ma ha sempre sostenuto che
ricercava colori meno impeccabili: << Pensare che è iniziato tutto perché
non volevo più macchie sul mio grembiule bianco...>>.
Lilly Pulitzer |
La Pinta*
Immagini prese da:
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1 commento:
fantastiche queste stampe, le adoro! I colori sono i miei preferiti, esprimono gioia e mettono allegria. Bel post <3
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