A lui interessa poco la moda. E' più affascinato dai tessuti, dalla morbidezza di questi e dall'effetto che danno sul corpo di una donna. Rabih Kayrouz fa la differenza perché non parla di tendenze o di stile. Il suo punto di partenza è il movimento: quando crea una collezione il suo input è immaginare una donna che si muove, che balla, e su quello taglia, costruisce, modella il tessuto.
s/s 2014 |
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a/w 2011 |
Le sue creazioni non costringono, bensì abbracciano senza ingabbiare il corpo. Ideali ispirati alle forme delle piante e alle strutture che lo hanno circondato: dal piccolo villaggio in cui ha trascorso l'infanzia, a Beirut dove ha appreso il senso dell'eleganza femminile anche in tempo di guerra fino ad arrivare a Parigi, la "sua" città, quella in cui si trasferisce giovanissimo per studiare moda avendo la possibilità di lavorare per Chanel e Dior, e tornandovi nel 1997 per fondare la sua casa di moda.
a/w 2013 |
s/s 2011 |
a/w 2012 |
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Qui vive e ha il suo atelier allestito in un ex teatro. Un occhio di riguardo lo ha avuto anche nei confronti dei giovani designer libanesi: per aiutarli ha creato nel 2008 la Starch Foundation.
A volte serve un guizzo di incoscienza e pazzia per buttarsi.
Rabih Kayrouz |
La Pinta*
Immagini prese da:
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