martedì 24 febbraio 2015

L'EVOLUZIONE DEL COSTUME NELLA STORIA DEI PREMI OSCAR

Buon pomeriggio a tutti!! Oggi vado un po' di fretta e quindi vi lascio con un rapido post incentrato sull'evoluzione del costume nella storia della Cerimonia degli Oscar. 
Proprio ieri girovagavo su internet e l'occhio mi è andato su un articolo pubblicato su sito di D che trattava di questo argomento e siccome mi piace moltissimo confrontare stili e mode di vari periodi, ho deciso di proporvelo. 

Vediamo l'excursus storico del modo di abbigliarsi per presenziare (e in certi casi vincere) la famosa statuetta d'oro. 

Da Janet Gaynor che nel 1929 si presenta con foulard, golfino, gonna e calzettoni (modernissimo per quel tempo). Vince tre Oscar per Settimo Cielo, L'angelo della strada e Aurora. Pensate che negli anni '30 Walt Disney si ispira al suo volto per la figura di Biancaneve.

1929 - Janet Gaynor mentre riceve la statuetta



Un'altra famosa attrice che riceve il premio è Claudette Colbert che, proprio nel 1934, diventa una star grazie all'interpretazione in Accadde una notte di Frank Capra accanto a Clark Gable e dietro a questa onorificenza si narra che la Colbert non avrebbe partecipato alla cerimonia di premiazione degli Oscar perché si trovava in treno dubbiosa di poter vincere il premio.

1934- Claudette Colbert riceve la statuetta per Accadde una notte
Altra grande attrice degli anni 30 è Bette Davis che per l'interpretazione in la Figlia del Vento si fa modellare un vistoso abito rosso stretto in vita e molto scollato che la rende molto seducente. 

1939 - Bette Davis riceve l'Oscar al fianco di Spencer Tracy

Dalle mise un po' mascoline passiamo alle dive degli anni 40 che sfoggiano abiti sinuosi, con profonde scollature a V e la predilezione del nero. 

1941 - James Stewart e Ginger Rogers ottengono il premio per Kitty Foyle, ragazza innamorata

1947 - Celia Johnson premiata per il film Breve incontro 

1949 - Jane Wyman moglie di Ronald Regan vince per il film Johnny Belinda 

Gli abiti degli anni 40 li contrapponiamo a quelli indossati negli anni 50 da Grace Kelly la quale preferisce il colore verde ed eleganti guanti bianchi, stile poi ripreso da Amal Alamuddin, moglie di George Clooney.

1954 - Audrey Hepburn vince per Vacanze Romane e indossa un vestito in pizzo di Hedith Head
1955 - Grace Kelly vince per La ragazza di campagna e riceve il premio in un abito color menta disegnato da Edith Head  

mercoledì 18 febbraio 2015

La regina della bellezza

Amata da diversi artisti di fama internazionale, Helena Rubistein non fu solo una donna che rivoluzionò il concetto di benessere femminile ma anche colei che seppe leggere attraverso un'ottica diversa la figura della donna. 



Divenne così importante e ricca che divenne subito amica e musa ispiratrice di tanti famosi artisti come Picasso e Andy Warhol realizzando per lei schizzi e opere. 
Nata a Cracovia da una famiglia di ebrei polacchi molto povera, a 20 anni, per sfuggire alla propria condizione sociale, partì alla volta dell'Australia: con se pochi vestiti e un vasetto di una crema per il viso preparata dal chimico Lykusy. Una volta giunta lì si accorse che le donne del luogo avevano una pelle molto secca e inaridita e le venne l'idea di commercializzare la crema del chimico e Lykusky le mandò la formula. 


Così nacque Valaze, una crema facciale pastorizzata. Il successo fu incredibile. Nel 1906 tornata in Europa continuò a costruire il suo impero aprendo tantissimi saloni nelle più importanti capitali chiamando in raccolta chimici, biologi e nutrizionisti. 
<< Volevo capire e imparare tutto sull'arte di poter guarire le imperfezioni>> affermava. 


Ritratto della Rubistein eseguito da Pablo Picasso

Fu lei ad introdurre la distinzione tra pelli secche, miste e grasse. 
Oltre ad avere una grande passione per il mondo della cosmesi, Helena era una grande appassionata di arte, così grande da accumulare tele, collezionare sculture, abiti e soprattutto gioielli. Aveva una quantità esorbitante di ori e gemme preziose che le classificava in base al loro nome alfabetico dedicandogli un cassetto per ciascuna tipologia. 

martedì 10 febbraio 2015

Diamoci un taglio, ma con stile!

Ammettete che fino a qualche tempo fa, passando davanti alle sale da barba, storcevate la bocca... si, dico proprio a voi maschietti!! Oggi vi parlo di due argomenti che vi stanno molto a cuore: la vostra chioma e la vostra barba. 
Lo so che incentrate gran parte delle vostre possibilità d rimorchiare sulla vostra capigliatura, a maggior ragione che, da qualche tempo a questa parte, va anche in voga il barbone stile vichingo delle sperdute lande dell'Alsazia... 




E' uscito da pochissimo un libro molto interessante che vi potrebbe essere utile per entrare più in confidenza con i saloni da barba ma soprattutto con la cultura che si respira lì dentro. 
Proprio Barber Couture, edito da 24 ORE Cultura, è un viaggio che ripercorre 20 anni di tagli maschili, stili e accessori che hanno caratterizzato il periodo storico dagli anni '40 agli anni '60 e che oggi sono tornati in voga. 


Il libro curato da Giulia Pivetta e illustrato da Matteo Guarnaccia è un semplice e comodo manuale per coloro che vogliono sapere cosa c'è dietro ad una pettinatura che è entrata nella storia e ha caratterizzato il modo di vivere delle persone. 
<< Tolto l'abbigliamento, l'unico indizio che definisce l'ambito storico e sociale in cui vive una persona è la sua acconciatura>> scrive Pivetta. << I capelli sono il termometro attraverso cui ogni mutamento individuale, collettivo e stilistico è più percepibile>>. 

Jimi Hendrix 

martedì 3 febbraio 2015

Festa "I favolosi anni 60"

Buongiorno!
Come avevo già accennato nella mia pagina Facebook, ho organizzato la festa di compleanno di mia madre che ha deciso di festeggiare un'età importante con una festa a tema anni '60 e, visto che mi sono specializzata nel campo dell'organizzazione di eventi, mi ha chiesto di occuparmi di tutto ciò che riguardasse la gestione dell'evento. 
Innanzi tutto ho fatto una ricerca stilistica: ho studiato il mood che si respirava in quel periodo, le usanze e le vicende che si sono svolte in quel momento storico e ho cercato di organizzare una festa ad hoc che potesse seguire i gusti degli invitati. Insieme alla festeggiata abbiamo studiato la struttura dell'invito e le varie regole tra cui venire vestiti a tema e non portare persone al di sotto dei 18 anni. 


Dopo ho pensato alle esibizioni e  ai giochi: il mio intento era quello di proporre i giochi più gettonati di quel periodo ma per motivi logistici non è stato possibile e quindi ho ovviato alla scelta di giochi a squadra come giochi a quiz a tempo e una sfilata con votazione per i partecipanti alla festa. Chi avrebbe totalizzato il punteggio più alto avrebbe vinto un premio. 

 



Per quanto concerne le esibizioni, ho inserito tre esibizioni svolte da tre diversi artisti presenti alla festa. Ha aperto un ragazzo che ha studiato recitazione per tanti anni, poi è stata la volta di una balleria di danza orientale e, a chiudere il momento d'intrattenimento, abbiamo apprezzato la voce di una musicista che ci ha deliziato eseguendo una canzone di Fabrizio De Andrè.