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martedì 4 novembre 2014

Cori da tutto il Mondo unitevi!

Qualche mese fa si è svolto il festival corale internazionale 
La Fabbrica del Canto, consueta manifestazione che tocca varie città della Lombardia che propone mirabolanti esibizioni di cori da tutto il Mondo. La rassegna è promossa dall’associazione musicale Jubilate dal 1992  e fino ad ora ha ospitato 157 cori provenienti da 23 paesi diversi.  


Un evento veramente interessante che riunisce culture e stili diversi accomunati dall’amore per la musica.


<< Stiamo lavorando moltissimo per l’anno prossimo – sottolinea Francesco Leonardi, responsabile dei rapporti internazionali dell’Associazione – cercando di fare una programmazione ancora più fitta di eventi e di concerti nel Padiglione Italia di Expo. Fra le novità del 2014 c’è stato il ritorno di un coro meraviglioso che ha compiuto 50 anni, i Philippine Madrigal Singers. Formidabili, preparatissimi, che hanno anche una singolare peculiarità: cantano soltanto da seduti>>.



sabato 18 gennaio 2014

Cervellotiche acrobazie con i Feria Musica


I Feria Musica non sono una normale compagnia di danza ma dei veri artisti circensi. Saltano creando mirabili piroette su di un imbuto rovesciato, con lo scopo di sfidare la forza di gravità, mentre dal cielo piovono vestiti come se qualcuno stesse aprendo un enorme guardaroba.


La compagnia belga è andata in scena qualche anno fa al Teatro La Fenicie di Senigallia con Infundibulum, spettacolo che fonde l’arte circense con la danza moderna per creare un mondo in equilibrio tra realtà e fantasia.
Per trasformare in una storia danzante le loro incredibili acrobazie, i Feria Musica hanno avuto il supporto tecnico e artistico di Mauro Paccagnella, coreografo padovano, il quale dopo essersi formato a New York, vive in Belgio da molti anni dove nel 1998 ha fondato il collettivo Woosh’ing Mach’ine.




"In medicina," spiega il danzatore " l’infundibulum è quella parte del cervello che collega l’ipotalamo, sede delle emozioni, all’ipofisi, da cui dipende l’attività endocrina. Il termine mi sembrava perfetto per un lavoro che, prima di tutto, è un incontro tra le arti: quella di un circo, che si rinnova senza rinnegare la tradizione, con la mia danza che non cerca perfezione dei movimenti, ma esplorazione"







La Pinta*



Immagini da: 
www.feriamusica.org
www.circo.it 
www.schaerbeek.be
ww.voir.ca
www.pinterest.com
www.klpteatro.it 

domenica 24 novembre 2013

Si aprono le Scene

Siete mai rimasti affascinati dalle scenografie dei film Gangs of New York o Hugo Cabret? Avete avuto la sensazione di essere catapultati in un determinato periodo storico e non rendervi conto che, in realtà, era pura e semplice finzione?  Merito di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo. Marito e moglie nella vita privata e solido team nella vita lavorativa: sono stati i creatori delle scenografie di tanti film importanti.

Francesca Lo Schiavo e Dante Ferretti

Hugo Cabret, Gangs of New York, L’età dell’innocenza, Intervista col vampiro sono solo alcuni dei film che li hanno fatti conoscere in tutto il Mondo, fino a portali nel febbraio del 2011 a salire sopra il palco durante la serata degli Oscar e ricevere la statuetta. Proprio in quell’anno, grazie alle scenografie di Hugo Cabret di Martin Scorsese, vinsero il massimo titolo di Hollywood. 

Dante Ferretti ieri e oggi

Non fu l’unico Oscar che presero; quattro anni prima furono premiati per Sweeney Tooddi Tim Burton e nel 2004 avevano vinto per TheAviator, ancora di Scorsese.
Francesca e Dante alla sera degli Oscar (2011)

In tutta la loro carriera hanno collezionato tre Oscar e sei nomination grazie alla bravura per realizzare scenografie e allestimenti di incredibile meraviglia.



Il MoMA di New York ha deciso di incentrare una mostra proprio su Ferretti e Lo Schiavo organizzata da Ron Magliozzi e Jytte Jensen e curata da Antonio Monda e Maria Sagona che si concluderà il 9 febbraio.

mercoledì 13 marzo 2013

Creatività all'Opera!!

Siete mai stati all'opera? E soprattutto siete rimasti affascinati da ciò che indossavano i cantanti che non dalle loro doti canore? State tranquilli, è naturale che accada, soprattutto se gli abiti sono stati creati da celebri ideatori della moda internazionale. Come questo, realizzato da Viktor & Rolf per Der Freischütz andato in scena a Baden Baden nel 2009. 

la soprano Juliane Banse

una scena dell'opera "Der Freischütz" di von Weber

I due stilisti hanno esasperato i significati dell'opera, simbolo del Romanticismo tedesco, inserendo note grottesche e surreali. Una scelta un po' azzarda, lontana anni luce dalle scelte fatte nella storia della lirica. 
A ciò si è aggiunto il disappunto da parte dei melomani alla notizia che i due fashion designer non erano dei veri appassionati del genere; li aveva attirati l'esperienza. 
La regia è stata accusata di averli scelti per avere più pubblicità e apparire "alla moda", mentre ai due stilisti di non avere le conoscenze per affrontare un compito del genere. 
Sono passati alcuni anni da quell'esperimento e ben poco è mutato nello scenario della lirica: guai a mescolare i generi o a cercare diversi linguaggi espressivi, gli esperti non perdonano di certo.
Un vero e proprio rifiuto del nuovo, intenzione di impedire qualsiasi contaminazione. Un vero campo minato. 
Il fenomeno non intende svanire anche perché per comunicare con un pubblico più ampio, bisogna parlare linguaggio diversi, contemporanei e, collaborare con coloro che quel linguaggio lo hanno creato, è un'ottima soluzione. 

una scena di Der Freischütz diretta da Bob Wilson

martedì 20 novembre 2012

Librarsi con la danza

Avete mai pensato di danzare con gli uccelli? La stampa francese ha dovuto coniare un nuovo termine per definire lo stile di Luc Petton, coreografo bretone, grande appassionato di ornitologia.

Luc Petton

E' con l'ornitodanza che Petton descrive la fusione tra il mondo degli umani e quello degli animali, in special modo, degli uccelli. 
Il 6 e 7 novembre scorso è stato presentato al Teatro Sociale di Trento il suo nuovo spettacolo intitolato Swan. I protagonisti sono cigni neri e bianchi (in carne ed ossa) che esprimono la loro naturale eleganza insieme a sei ballerine. Non è la classica rivisitazione del celebre balletto Il lago dei cigni ma una reale analisi di come questi due mondi possano vivere a contatto l'uno con l'altro comunicando la stessa lingua, quella del corpo. 





<<Credo che i cigni e i ballerini siano cugini>> sostiene Petton, <<perché entrambi vivono a pieno solo se possono esprimersi con il loro corpo, i primi volando, gli altri danzando. E poi il cigno è simbolo dell'ambivalenza, visto che dentro di sé racchiude aggressività ed eleganza, maschile e femminile, eros e thanatos>>.

sabato 1 settembre 2012

Desirée Rancatore

Oggi vi delizio con un intervista alla cantante lirica Desirée Rancatore rilasciata per il settimanale D dello scorso giugno.
Innanzi tutto, vi sarete chiesti: chi è costei? 


E' un bravissimo soprano, nata a Palermo nel 1977. Vincitrice dell'Oscar della Fondazione Arena di Verona nel 2010. Recentemente è andata in scena con l'Elisir d'amore di Donizetti al Teatro Massimo di Palermo. 

Due fotografie dell'opera l'Elisir d'amore

Io ho avuto la possibilità di sentirla un paio di volte cantare e l'esibizione che ricordo di più è stata quando ha impersonato il ruolo principale nell'opera lirica Lakmé di Léo Delibes. Qui di seguito vi riporto l'aria dei campanelli, di una bellezza travolgente!


martedì 24 aprile 2012

In punta di piedi con i BalletBoyz

Buio in palcoscenico. Delle figure entrano e le luci si accendono. Braccia che si alzano e creano movimenti fugaci, corpi atletici che sfidano lo spazio con sorprendente armonia e gestualità. Si tratta di una compagnia tutta al maschile: i BalletBoyz, gruppo inglese più in voga in questo momento, guidato da due ex ballerini della Royal Ballet: Michael Nunn e William Trevitt. 



I due coreografi Nunn e Trevitt




La compagnia, con alle spalle 10 anni di attività, torna in scena con lo spettacolo "The Talent". 

mercoledì 4 aprile 2012

EssereCorvo

Un incontro ravvicinato tra un uomo e un corvo può produrre una reazione artistica improvvisa ed emozionante. E' capitato a Josef Nadj, coreografo ungherese, grande appassionato di arti marziali, pittore e fotografo. 
Ammaliato dal volo dei corvi, ha iniziato a disegnare e poi ha trasportato le sue figure nella danza creando Les corbeaux (I corvi), un assolo in scena che si è svolto in prima nazionale il 3 marzo scorso al Festival Oriente e Occidente di Rovereto.







sabato 11 febbraio 2012

Libertà di volare, DANZANDO

Vi è mai capitato di danzare e percepire solo il vostro corpo a tutt'uno con la musica e con il pavimento sotto i vostri piedi? Penso che sia una sensazione bellissima e molto difficile poiché si deve avere la massima percezione del proprio corpo e dello spazio che vi circonda. Questa è un po' la filosofia dei IN-SENSO, una compagnia francese un po' particolare. Si occupa di danza verticale e, attaccandosi con funi e lacci, mettono in scena delle vere e proprie coreografie sospese nell'aria!


 "Non soffriamo di vertigini ma ogni volta, prima di buttarci, respiriamo molto a fondo" affermano le due danzatrici intrepide, Odile Gheysens e Violaine Garros, le quali si sporgono con le gambe penzolanti nell'aria pronte a buttarsi nel vuoto dalle finestre di palazzi.

giovedì 24 novembre 2011

Semplicemente Pina


Oggi vi voglio parlare di una coreografa. Non una qualsiasi o una che conosco personalmente, ma di una che ha fatto la storia della danza contemporanea. Voglio parlarvi di Pina Bausch. 
Sicuramente molti di voi non la conoscono, o forse sì, fatto sta che è stato un prodigio dell'ultimo trentennio che ha caratterizzato la storia della danza. Purtroppo, oggi Pina non c'è più. Rimane di lei la sua musica, le sue coreografie, i suoi ballerini. 
Circa un mese fa ho visto in anteprima il film-documentario realizzato dal regista e amico della Bausch, Wim Wenders "Pina",  dedicato proprio alla coreografa tedesca. Mi sembra un po' scontato dire che questo cine-documentario sia bellissimo ed emozionate; è la summa del pensiero di Pina, cosa pensava della danza, che cosa significava realmente per lei ballare. 
Pina Bausch e Wim Wenders (Il cielo sopra Berlino, Paris-Texas, Palermo Shooting) erano amici da 20 anni e da subito coltivarono l'idea di fare un film insieme. Sconvolto per la perdita, Wim voleva cancellare tutto: il progetto non aveva più senso. C'è voluto molto tempo per superare il lutto, più di un anno, riuscendo a farsi convincere dalla compagnia a riprendere il progetto.
"Ho capito che avevo solo un modo per sostituire la sua presenza, lasciar parlare le persone che la conoscevano meglio, i suoi danzatori" afferma Wenders. Adottando il metodo Bausch, ha fatto loro delle domande, lasciando che rispondessero con il linguaggio che conoscevano meglio, il movimento. 
Il risultato è un viaggio emozionante in quello spazio originale dell'arte che lei ha creato, il Tanztheater.